Nasce da Carmelo e Maria Biraghi nella città di Catania, trasferendosi
per studio a Roma, e rientrando nella città natale per conseguire la laurea in
giurisprudenza. Avvicinatosi al giornalismo, collabora per il quotidiano Perseveranza
di Milano e per Il Giornale di Sicilia di Palermo, per poi intraprendere nel
1910 un viaggio per l'Europa, che lo porta a vivere in Russia, in Francia,
Polonia e in Turchia. Come corrispondente volontario, invia da queste località
degli articoli ad Alfredo Frassati, direttore e proprietario de La Stampa di
Torino. Diventato inviato ufficiale del quotidiano piemontese, si trasferisce
nel 1914 a Parigi, e poi in Polonia. Nell'ottobre del 1915 partecipa alla Prima guerra mondiale, come membro
del Comando supremo dell'Esercito, come responsabile dell'ufficio informazioni Nel 1918 viene reintegrato nel quotidiano di Torino, e inviato in
Ungheria, ai tempi della rivoluzione di Béla Kun. Nel 1920 è a Berlino come inviato speciale, per poi rientrare a Parigi,
e poi ancora in Germania, nel 1926. In quell'anno aderisce al Partito Nazionale
Fascista. Nel 1930 è a Madrid, per seguire per conto de "La Stampa" i
primi fermenti che daranno il via, dopo pochi anni, alla Guerra civile
spagnola.
Nel decennio dell'ascesa dei movimenti fascista e nazista, il
giornalista sarà tra i firmatari delle Leggi razziali fasciste. Dopo la caduta di Benito Mussolini nel 1943, e la nascita della
Repubblica Sociale Italiana, Pettinato viene incaricato da Mussolini stesso
alla conduzione e direzione de "La Stampa". Il 21 giugno 1944 pubblica sul quotidiano torinese il famoso articolo:
«Se ci sei, batti un colpo», in cui chiamava in causa direttamente Mussolini
per denunciare la cattiva piega che avevano preso gli eventi: le ultime azioni
militari avevano ottenuto un esito sfortunato e l'Italia della R.S.I. sembrava
ormai "sequestrata" dai tedeschi, che avevano in mano tutte le leve
del comando. Pettinato fu deferito alla commissione di disciplina del partito fascista.
Pochi mesi dopo, nel marzo 1945, fu sollevato dall'incarico. Dopo la liberazione, Pettinato si nasconde a Milano, ma viene arrestato
il 26 giugno del 1946 e processato a Torino. Condannato a 14 anni di carcere
per collaborazionismo, viene liberato in seguito all'amnistia del 1946, Nel
giugno del 1947 si iscrive al Movimento Sociale Italiano, diventando promotore
di diverse iniziative pubblicitarie. Con Giorgio Pini ed Ernesto Massi sarà proprio uno dei degli esponenti
di spicco dell'ala sinistra e rivoluzionaria dello stesso Movimento Sociale
Italiano. Il 30 ottobre 1950 viene condannato a quattro mesi di reclusione per
apologia del fascismo, e poi assolto dallo stesso tribunale nel 1951. Nel 1952 Concetto Pettinato si dimette dal MSI a seguito del mutamento
di linea politica promosso dalla segreteria del partito, mutamento che
Pettinato considera "una deriva reazionaria, conservatrice e
filoatlantica". Partecipa con Giorgio Pini alla fondazione di un nuovo
movimento politico denominato Raggruppamento Sociale Repubblicano basato sulla
scia ideologica social-nazionale del Manifesto di Verona.
Dal 1957 diventa collaboratore fisso per Il Tempo.
ERNESTO MASSI
Gorizia, 1909 – Roma, 1997
Fu vicesegretario nazionale
del Movimento Sociale Italiano e presidente della Società Geografica Italiana. Il goriziano Ernesto Massi è stato un professore universitario di
geografia noto per aver introdotto e fatto conoscere negli ambienti accademici
degli anni trenta le dottrine della geopolitica. Docente di geografia economica all'Università Cattolica del Sacro Cuore
di Milano e all'Università di Pavia, diede vita nel 1939 - assieme al
professore sempre di geografia ma dell'Università di Trieste Giorgio Roletto -
alla rivista Geopolitica. Rassegna mensile di geografia politica, economica,
sociale, coloniale, edita tra il 1939 ed il 1942, facendo così conoscere in
Italia tale disciplina . La pubblicazione, che godette del patrocinio del ministro Bottai e che
contò tra i collaboratori molti geografi italiani così come studiosi di altre
materie, venne edita fino al 1942, dando spazio a saggi ed altri articoli che
definivano tale disciplina ed i suoi oggetti di studio, argomenti allora ancora
poco diffusi in Italia. Il primo numero della rivista riportò uno scritto di
saluto del noto geopolitico tedesco Karl Haushofer. Epurato dall'insegnamento quale simpatizzante fascista, divenne
consulente di aziende industriali quale esperto di mercati internazionali delle
materie prime. Riprese quindi ad insegnare nel 1955 nelle Università di Lecce e
di Brescia. Dal 1959 fu all'Università Statale di Milano, quindi all'Università di
Roma dal 1965. Dal 1971 ricoprì la qualifica di professore ordinario di
geografia economica quindi, dal 1978 divenne presidente della Società
Geografica Italiana fino al 1987.
Combattente sul fronte russo durante la seconda guerra mondiale,
nell'ottobre 1943 Massi aderì alla Repubblica Sociale Italiana. Nel dopoguerra,
si iscrisse al Movimento Sociale Italiano, divenendone nel 1947 uno dei
dirigenti per l'Italia settentrionale e quindi ,vicesegretario nazionale dal
1948 al 1952. A capo dell'ala "sinistra" del partito, fondò nel 1952
il centro studi “Nazione Sociale” ma, in disaccordo con la segreteria, lasciò
il M.S.I. nel 1957, mentre era consigliere provinciale a Milano, per fondare il
Partito Nazionale del Lavoro. Rientrerà nel MSI nel 1972 attraverso l'Istituto di studi corporativi
che presiedette.